I vigili per controllare che l’esercito più potente del pianeta Terra non metta piede al Dal Molin. Il sindaco Achille Variati ha attivato la macchina comunale per far rispettare le disposizioni del Tar. «Appare opportuno - hanno scritto i giudici veneziani nell’ordinanza di blocco dei lavori - sospendere l’efficacia dei provvedimenti impugnati, inibendo nei confronti di chicchessia l’inizio di ogni attività diretta a realizzare l’intervento e ciò sotto l’intervento e il controllo degli organi del Comune di Vicenza competenti in materia di edilizia e urbanistica».
Detto, fatto: Variati ha spedito una circolare ai settori dell’edilizia privata, dell’urbanistica e della polizia municipale, nonché allo Spisal e ad Aim. Il sindaco chiede di porre «la massima attenzione per rispettare quanto il Tar ha disposto». In questo modo Variati risponde a quanti, fra i No Dal Molin, lo stanno sollecitando a vigilare. «In caso contrario - precisa il sindaco - potrebbero esserci anche responsabilità di natura penale».
Ieri, intanto, il Comune ha ottenuto tutta la documentazione esaminata dal Tar per emettere l’ordinanza. Si tratta di un dossier alto 60 centimetri, sul quale stanno lavorando i dirigenti Roberto Pasini e Maurizio Tirapelle, oltre agli assessori Antonio Dalla Pozza (ambiente, patrimonio e polizia locale), Giovanni Giuliari (famiglia e pace) e Tommaso Ruggeri (sviluppo economico). In quei 60 centimetri di carte ci dovrebbe essere anche il memorandum Italia-Usa citato dal Tar in cui viene evidenziata la necessità di una consultazione popolare.
Una volta passati ai raggi x, tutti gli incartamenti saranno trasferiti alle commissioni Affari istituzionali e Bilancio, che lunedì dovranno esprimersi sulla delibera con cui l’amministrazione Variati intende avviare la procedura per la consultazione di ottobre. Non è escluso che il testo del quesito possa essere reso più esplicito attraverso un emendamento. Il documento sarà votato in consiglio comunale giovedì 3 luglio.
La tabella di marcia verso la consultazione non subirà rallentamenti, assicura Variati: «L’ordinanza del Tar ha solo posticipato di una settimana la convocazione del Consiglio. Ci serviva tempo per esaminare il malloppo di carte richiesto ai vari organi istituzionali coinvolti». Il sindaco giudica positivamente gli esiti di un sondaggio commissionato e pubblicato dal “Corriere del Veneto”: «Mi ha colpito molto che otto cittadini su dieci si siano dichiarati interessati a partecipare ad una consultazione sulla nuova base americana al Dal Molin. Ciò mi conferma la necessità, oltre che la volontà, di proseguire il cammino verso la consultazione popolare».
Resta avvolto nel mistero, invece, il viaggio a Roma che Variati ha compiuto martedì per partecipare a una serie di incontri istituzionali sul caso Dal Molin: «Mi sono rivolto a persone di buona volontà che mi hanno chiesto il riserbo sui colloqui. Non conviene che Vicenza rimanga un luogo di protesta e di conflitto».
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