Resistenza: ESCLUSIVO: Cibi Cinesi sotto accusa!

Secondo un libro pubblicato da Zhou Qing rivelerebbe in realtà come sono prodotti i comuni cibi che andiamo a mangiare nei ristoranti cinesi.

Qua un breve elenco che vi farà spiegare meglio di cosa sono composti:

Salsa di soia: Alcuni prodotti si salsa di soia a basso costo utilizzano capelli comprati dai parrucchieri da cui ricavano aminoacidi a costo molto più basso rispetto a quelli ottenuti facendo fermentare la soia.
Pesce: Nel 2006 ad Honk Kong si sono accorti che molti pesci provenienti dalla Cina, dai rombi delle piccole aragoste, presentavano percentuali molto alte di di medicinali come cloramfenicolo, enrofloaxacina che sono esplicitamente vietati negli allevamenti di pesci.
Cernie: Sempre ad Honk Kong ha scoperto pesanti tracce di verde malachite nelle Cernie cinesi. E' una sostanza che rende più brillanti i colori e rende difficile riconoscere la freschezza o meno del pesce, ma è anche cancerogena
Anguille: Per catturare le anguille viene usato in alcuni allevamenti permanganato di potassio che intossica gli animali e impedisce a loro di muoversi.
Polli: Ai polli, come ai maiali e ad alcuni pesci in alcuni allevamenti viene dato come mangime lo scarto della produzione di pellami che contiene molti prodotti chimici.
Verdure: Il Giappone ha scoperto che in alcune confezioni di spinaci surgelati cinesi la concetrazione di residui farmacologici era 180 volte superiore alla media.
Te: In alcuni campioni di te cinesi si sono riscontrati residui di pesticidi, microorganismi nocivi , alta percentuale di metalli, sofisticazione del prodotto.
Maiale: La Cina produce circa metà dei maiali prodotti in tutto il mondo. Un maiale cinese è passato in 10 anni da 100 chili a 500 chili, Come? Usando gli anabolizzanti che assicurano carne più magra e di colore più bello. Per la città i contadini producono i nuovi maiali, per loro quelli grassi di una volta. I casi di cui parla libro di Zhou Qing sono tutti documentati, localizzati, sono cioè quei casi in cui la magagna è venuta fuori, crendo tra l'altro enormi danni economici. Il problema è capire qunto esteso è questo fenomeno, anche per non continuare con l'azione ad elastico che i paesi del mondo stanno attuando nei confronti dei prodotti cinesi, ora aprendo le frontiere ora chiudendole di fronte all'incidente. Ma se l'Occidente ha qualche difesa, il mercato interno cinese non ce l'ha - sostiene Zhou Qing - e le conseguenze fra qualche anno potrebbero essere drammatiche.